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Vodafone.it ed il trucchetto del taglio della ricarica

Ultimamente mi è capitata una cosa a dir poco strana. Mi spiego: avendo la necessità di dover fare una ricarica perchè a corto di credito telefonico ed essendo giorno di Natale (tabaccherie ed edicole serrate), ho deciso di effettuare tale operazione on-line, mediante il sito vodafone.it.

Appena ho aperto la home page, sulla destra, ho notato la presenza di un menù a tendina (tag <select>), dal quale era possibile scegliere il taglio della ricarica. Per default, il taglio selezionato era pari a 25€, quindi, volendo fare una ricarica di 5€, ho selezionato il taglio giusto ed ho cliccato su Ricarica. Cosa mi sarei aspettato? Semplicemente che nella pagina successiva, il taglio selezionato fosse quello da me scelto e non quello di default, ovvero 25€. Tutto sommato non è tanto difficile passare il valore di un campo ad un altra pagina, che si utilizzi un semplice GET oppure un POST.

Ecco qualche screenshot esplicativo che testimonia quanto avvenuto:

voda_ff_home.png

voda_ff.png

voda_chrome.png

voda_ie.png

Ora, credendo che si trattasse semplicemente di un baco, ho deciso di effettuare la medesima operazione con 3 browser diversi, ovvero IE9, Firefox e Chrome. Browser diversi ma identico risultato.

Guardando il codice sorgente della home page, dopo aver selezionato il taglio a me più congeniale, indovinate un po’ cosa ho scoperto? L’opzione selezionata era sempre e comunque quella pari a 25€, come dimostrato dallo stralcio di codice HTML che riporto di seguito:

<option value="990063" selected>Ricarica 25&euro;</option>

Essendo la Vodafone una multinazionale, spero vivamente che si tratti di un bug e che non abbia bisogno di questi meri trucchetti per spillare soldi in più alla gente.

Vediamo per quanto durerà ancora questa storia.

Alla prossima.

Auguri!

Ecco una strofa di “Jingle Bells”, rivista in chiave linuxiana:

  Jingle bells, CentOS swells, when you add new stuff,
  Program here, Program there, never is enough, hey!
  gzip file, bz2, Fun for me and you!
  Time flies by in a bash shell if you've nothing else to do!

Quale modo migliore per augurarvi un felice Natale? 😉

Solaris 10 in single user mode

Che Solaris sia un SO a dir poco “fondamentalista” è risaputo. Ciò significa che un arresto dirty di tale sistema porta a dei malfunzionamenti di una certa gravità, tra cui l’avvio in sigle user mode permanente.

logo_solaris10_upgrade.gif

Per la precisione, l’errore che mi sono beccato più e più volte era il seguente:

/lib/svc/method/fs-usr filed with exit status 96

/system/filesystem/usr:default misconfigured: transitioned to maintenance

quel transitioned to maintenance significa, in soldoni, che il sistema non è riuscito ad avviarsi correttamente e che quindi è stato costretto a partire in single user mode.

Lanciando un:

svcs -xvm

non sono riuscito ad ottenere maggiori dettagli, sicchè ho deciso di addentrarmi nella miriade di file di log di cui è dotato il sistema in questione.

Gira che ti rigira, nella directory /var/svc/log ho trovato il file che mi interessava, ovvero:

system-filesystem-usr:default.log

Dopo un cat ho focalizzato la mia attenzione sulla seguente entry:

[ giu 12 10:19:57 Executing start method ("/lib/svc/method/fs-usr") ]
dumpadm: impossibile aprire /dev/dump: File o directory non trovati
[ giu 12 10:20:00 Method "start" exited with status 96 ]

Si avete capito bene, l’errore è tanto banale quanto rognoso. Mi spiego meglio: quando il sistema è stato arrestato brutalmente, non è riuscito a salvare in un apposito file (leggasi /dev/dump) il dump della memoria volatile (aka RAM), dunque, non trovandolo durante il bootstrap, si avviava in single user mode.

Come ho risolto?

cd /dev

touch dump

Fine dei giochi. Semplice, no?

Alla prossima.

Aggiornamento firmware iXtreme su xbox360

Prima di iniziare è necessario fare una piccola premessa: quanto segue non è un tutorial su come aggiornare il firmware del lettore dvd della vostra xbox360, ma solo una sorta di racconto impreziosito da qualche “pillola” in gergo tecnico.

xbox-360.jpg

 

Bene, diciamo che qualche anno fa ho acquistato questa fantastica console di casa Microsoft (mi sembra fosse il 2007), per la precisione la versione arcade della stessa (ovvero il modello base, senza HD, senza uscita HDMI e con un solo pad in dotazione). Poichè una console senza giochi è completamente inutile, mi sono rifornito dei titoli più disparanti, da Assassin’s Creed, passando per Halo 3 fino ad arrivare ai vari Gears of War, Ninja Gaiden, PES e FIFA. Tutto va per il verso giusto fin quando un graffio più o meno profondo rende uno di questi giochi inutilizzabile. Per fortuna che ho il mio bel backup, esclamo io… peccato però che con il firmware originale del lettore tale backup sia illegibile.

Provvedo quindi a smontare la mia xbox 360 ed a portarla in un negozio in cui si effettuano le cosiddette “modifiche”. Pochi giorni e tutto è pronto, riesco a giocare finalmente sia con i giochi originali che con il mio backup.

Passano gli anni e poichè tale situazione di “stabilità” non poteva certamente durare all’infinito, iniziano a presentarsi i primi problemi. In particolare, i giochi di “ultima generazione”, i cosiddetti wave3 e wave4 vengono semplicemente ingorati dal mio lettore dvd, risultando inservibili. Cosa fare quindi? La risposta è semplice: aggiornare il firmware del lettore.

Ok, per prima cosa devo identificare il tipo di lettore installato sulla mia console… apro il carrellino e mi accorgo che si tratta inequivocabilmente di un Hitachi.

lettori con nomi.jpg

Bene, allora scarico l’ultima versione del firmware iXtreme (per la precisione 1.51), scareno l’xbox 360, collego il cavo SATA alla scheda madre del mio PC ed imposto la sequenza di boot di quest’ultimo, dato che al riavvio dovrà partire il cd live di Slax 2.1 anzichè Windows XP installato sull’hard disk.

Direte voi… e cosa c’entra il cd live di Slax? Beh, semplicemente è proprio grazie a questo che il lettore dvd della xbox360 entra in modeB, ovvero in una sorta di modalità di debug che consente a Windows XP di rilevarlo come se fosse una normalissima periferica di sistema.

Quindi riavvio il PC, tolgo il cd live dal lettore ed aspetto che Windows completi la fase di boot. Adesso do un’occhiata alla gestione risorse e vedo che il mio fantastico Hitachi è elencato correttamente tra le periferiche di I/O.

Fin qui tutto liscio. Allora scarico JungleFlasher, faccio il dump del vecchio firmware (non si sa mai), ripristino il firmware di fabbrica (il cui nome file è orig78* oppure orig79*, a seconda del tipo di lettore Hitachi che avete in dotazione sulla vostra console) ed infine aggiorno tutto alla versione 1.51 di iXtreme.

A procedura completata spengo l’Xbox 360, rimonto l’involucro esterno, collego alimentazione e cavo video. Inserisco nel lettore il mio gioco nuovo fiammante e di ultima generazione, premo il pulsante di accensione… et voilà, tutto funziona alla grande.

Di seguito qualche foto a dimostrazione della mia piccola grande impresa.

IMG_0384.JPG
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IMG_0386.JPG
IMG_0389.JPG

A presto.

Google dorks: affinare le ricerche con Google

Le Google dorks sono semplicemente delle parole chiave che ci consentono di affinare le nostre ricerche effettuate mediante Google. Possono anche essere impiegate con scopi malevoli, ad esempio per cercare una determinata URL che si presta ad attacchi di tipo SQL Injection oppure per monitorare le pagine di un determinato sito indicizzato sul motore di ricerca in questione. Ma facciamo alcuni esempi:

site:www.prova.it

questa dork ci permette, come accennato in precedenza, di listare tutte le pagine appartenenti al sito www.prova.it che sono state indicizzate da Google.

inurl:prova

in questo modo Google troverà tutte le pagine nella cui URL è presente la parola prova.

intitle:prova

stesso discorso fatto per la dork immediatamente precedente. L’unica differenza è che verranno elencate le pagine Web che contengono la parola prova nel loro titolo e non nella loro URL.

ciao filetype:pdf

in questo modo verranno restituiti tutti i file di tipo pdf denominati ciao.

Ho già accennato all’uso sbagliato e potenzialmente nocivo che può essere fatto delle dorks, ad esempio ricercando URL che contengono form di login oppure directory sensibili, soprattutto se relative a sistemi *nix. Gli admin dei server Web possono comunque correre ai ripari utilizzando uno strumento apposito, ovvero Google alert, che li avvisa nel caso in cui venga usata una dork associata alla URL del loro sito.

Morale della favola: utilizzate le dorks ma fatelo con giudizio.  A presto.

Dual Boot: risolto problema “selected cylinder exceeds maximum supported by BIOS”

Recentemente ho riscontrato la necessità di sostituire l’hd (di 20 GB) del mio portatile (un Asus L3500D del 2003) con un disco rigido più capiente (160 GB). Poichè sono solito utilizzare sia Windows che Linux ho dovuto abilitare sulla mia macchina il dual boot, in modo da poter scegliere da quale sistema operativo avviare il bootstrap (mediante GRUB). Metto in atto dunque la procedura standard, cioè installo prima Windows e successivamente Linux (Kubuntu Feisty 7.04). Entrambe le installazioni vanno a buon fine, ma al riavvio del sistema accade l’inaspettato: GRUB mi restituisce il famigerato errore 18, causato dall’impossibilità di accedere mediante BIOS alle locazioni dell’hard disk poste oltre il 1023esimo cilindro (dove si trova proprio la mia distro linux). Non demordo, cerco qualche notizia utile in rete e come soluzione viene proposto un aggiornamento del BIOS. Mi collego dunque al sito della Asus e noto con mio sommo dispiacere che il BIOS installato sul portatile è già alla versione più recente (115A), anno di rilascio: 2004. Poichè sono dell’opinione che le macchine si devono adattare alle necessità dell’uomo e non viceversa, cerco qualche soluzione alternativa. Dopo circa un milione di congetture, arrivo ad una soluzione piuttosto logica (e sensata): creare una partizione di boot per linux nei primi 256 MB dell’hd in cui verrà installato anche GRUB, successivamente la partizione NTFS ed infine la ext3 seguita dalla swap. Ok, cancello tutte le mie vecchie partizioni con il cd live di gparted (la panacea di tutti i mali) ed inserisco successivamente il cd di installazione di Kubuntu. Con l’utility integrata (QTParted) creo le partizioni sopra mensionate, i cui rispettivi punti di mount sono:

– /boot per la partizione di boot;

– /media/hda2 per la partizione NTFS;

– / per la partizione ext3;

– /swap per la partizione swap.

Ok, partizioni create, adesso definisco come root di GRUB la hd(0,0) che tradotto significa “la prima partizione del primo (ed unico in questo caso) hd” e successivamente passo all’installazione vera e propria di Linux. A procedura terminata riavvio il sistema ma ancora GRUB non fuonziona come dovrebbe. Ciò è dovuto al fatto che l’applicativo in questione non è stato installato nell’MBR (Master Boot Record) e per effettuare tale operazione uso questo tool: Super GRUB Disk (potete scaricarlo da qui, è gratuito), che mi permette anche di riparare GRUB in caso di mancato o cattivo funzionamento dello stesso. Installo dunque Windows XP, ben sapendo che tale operazione provocherà la sovrascrittura dell’MBR e quindi il successivo nuovo malfunzionamento di GRUB. Però ho sempre Super GRUB Disk dalla mia parte quindi non ho più motivo di temere nulla :). Bene, ora posso installare Windows e senza indugiare ulteriormente lo faccio. A installazione completata riavvio il sistema ed inserisco nel lettore CD il Super GRUB Disk. Scelgo l’opzione adatta al ripristino di GRUB ed il gioco è fatto. Riavvio il sistema e GRUB ha ripreso a funzionare ma, sorpresa delle sorprese, non mi da tra le opzioni la possibilità di avviare Windows. Ninete paura, mi dico, avvio Linux e da linea di comando accedo alla directory /boot/grub per poi modificare il file menu.lst attraverso l’editor di testo nano.

All’interno del file che ho mensionato precedentemente apporto le seguenti modifiche:

1) Imposto l’opzione timeout a 10 secondi (ciò significa che avrò 10 secondi per scegliere quale sistema operativo avviare)

 ## timeout sec
 # Set a timeout, in SEC seconds, before automatically booting the default entry
 # (normally the first entry defined).
 timeout         10

2) Commento l’opzione hidemenu (in modo da poter visualizzare al boot tutti i sistemi operativi installati sulla mia macchina senza dover premere il tasto ESC)

 ## hiddenmenu
 # Hides the menu by default (press ESC to see the menu)
 #hiddenmenu

Infine, inserisco tra le opzioni quella che mi permette di avviare Windows XP

 title         Microsoft Windows XP
 root          (hd0,1)
 makeactive
 chainloader   +1

CTRL+X per salvare il file appena modificato ed il gioco è fatto. Riavvio il sistema per l’ennesima volta e finalmente GRUB fà il suo dovere 🙂

A presto.

Scaricare i video di YouTube sul nostro PC con YouTube Downloader

Vi piace un video in sharing su YouTube e vorreste scaricarlo sul vostro HD in modo da guardarlo quando vi pare e piace? Oggi è finalmente possibile grazie a questo piccolo e semplice programmino: YouTube Downloader (potete scaricarlo da qui – è gratuito). Per effettuare il download basta copiare/incollare l’URL del video di interesse e salvarlo in un formato compatibile con iPod (oppure PSP, cellulare, Windows Media ecc.).

 

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Buon divertimento! 

Scaricare ad altissima velocità con DownThemAll!

Siete stanchi di scaricare file via web a velocità relativamente basse nonostante abbiate una 7 mega? Ebbene DownThemAll! è quello che fa per voi. Tale addon per Firefox (potete trovarlo qui – è gratuito) permette infatti di scaricare ad altissima velocità mp3, immagini, file, video o qualsiasi altro link presente sulla pagina. In particolare, una volta clickato sul collegamento di nostro interesse, basta semplicemente selezionare l’opzione DownThemAll! (come mostrato in figura) ed il gioco è fatto.

 

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PS: Non funziona con portali di upload/download quali RapidShare, MegaUpload e compagnia bella.

A presto!