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CentOS 6, Nagios e NagVis: creazione di mappe personalizzate per l’attività di monitoring

Da qualche anno ormai sono solito postare diversi articoli riguardanti il mio NMS preferito, ovvero Nagios (nella versione core). Qualcuno di voi obietterà dicendo che c’è di meglio sul mercato, soprattutto per ciò che concerne la facilità/rapidità di utilizzo e configurazione. Personalmente credo che, utilizzando le terze parti che hanno reso celebre il software in questione, è possibile raggiungere livelli di usabilità e prestazioni del tutto simili a quelle degli NMS concorrenti e di ultima generazione (vedi, ad esempio, Icinga).

nagvis

In particolare, la mia infrastruttura di monitoraggio tipo si compone dei seguenti elementi:

1) Nagios core;

2) PNP4Nagios per la graficizzazione dei risultati ottenuti mediante i check;

2) Un sistema per la ricezione delle trap SNMP (snmptrapd + snmptt per la loro traduzione) convertite all’occorrenza in check passivi mediante il plugin submit_check_result;

3) Un tool per il monitoraggio delle macchine Windows mediante polling (NRPE + check_nrpe);

4) NSCA insieme ad NSClient++ per la ricezione dei check passivi provenienti dalle macchine Windows;

5) Swatch + NRDP per la conversione dei nuovi eventi registrati all’interno dei file di log (monitorati in tempo reale da swatch) in check passivi;

6) MRTG per il monitoraggio delle prestazioni della rete (throughput di picco e medio) e, all’occorrenza, per tenere sotto controllo le performance di Nagios (vedi questo articolo per ulteriori dettagli);

7) Event handlers vari ed eventuali per la risoluzione automatica dei problemi segnalati da Nagios;

8) NagVis per la creazione di mappe personalizzate, contenenti tutti gli elementi della nostra infrastruttura che vogliamo tenere sotto controllo (con grado di dettaglio libero a piacere).

In questo post tratterò, per l’appunto, l’installazione e la configurazione di NagVis.

Installazione e configurazione dell’event broker

Per prima cosa occorre scaricare ed installare sul nostro sistema il cosiddetto event broker, ovvero un applicativo che farà da “tramite” (lasciatemi passare il termine) tra Nagios e NagVis. Nella fattispecie, esso “interrogherà” Nagios sullo stato di un host o di un servizio e girerà il risultato a NagVis.

L’event broker di nostro interesse è mklivestatus (creato da Mathias Kettner, lo stesso autore di Check_Mk), la cui pagina ufficiale è questa.

Possiamo dunque scaricarlo:

[root@linuxbox ~]# cd /usr/local/

[root@linuxbox local]# wget 'https://mathias-kettner.de/download/check_mk-1.2.7i3p5.tar.gz'

decomprimerlo:

[root@linuxbox local]# tar -xvf check_mk-1.2.7i3p5.tar.gz

ed installarlo:

[root@linuxbox local]# cd check_mk-1.2.7i3p5 && ./configure && make && make install

A questo punto creiamo la directory rw all’interno di /var/spool/nagios, assegnandole il giusto owner:

[root@linuxbox local]# cd /var/spool/nagios && mkdir rw

[root@linuxbox nagios]# chown nagios:nagios rw

In questo modo il nostro event broker potrà salvare le informazioni, ricavate dall’NMS, all’interno dell’apposito file /var/spool/nagios/rw/live.

Ora possiamo integrare il suddetto applicativo a Nagios, modificandone il file di configurazione (/etc/nagios/nagios.cfg) come segue:

event_broker_options=-1

broker_module=/usr/local/lib/mk-livestatus/livestatus.o /var/spool/nagios/rw/live

Passiamo adesso a NagVis.

Installazione e configurazione di NagVis

Prima di tutto è necessario installare le dipendenze indispensabili al suddetto applicativo:

[root@linuxbox ~]# yum install php-gd php-mbstring php-pdo graphviz graphviz-graphs perl-GraphViz graphviz-doc rsync

A questo punto sarà possibile installare NagVis puntando a questo link. Esso si riferisce all’ultima versione stabile (ovvero la 1.8.5).

[root@linuxbox ~]# cd /usr/local/ && wget http://www.nagvis.org/share/nagvis-1.8.5.tar.gz

Una volta completato il download occorre decomprimere l’archivio:

[root@linuxbox local]# tar -xvf nagvis-1.8.5.tar.gz

e, successivamente, passare all’installazione vera e propria dell’applicativo:

[root@linuxbox local]# cd nagvis-1.8.5 && ./install.sh

Inoltre, occorre configurarlo come segue:

[root@linuxbox nagvis]# nano etc/nagvis.ini.php

[backend_live_1]
backendtype="mklivestatus"
socket="unix:/var/spool/nagios/rw/live"

Riavviamo httpd:

[root@linuxbox nagvis]# service nagios reload

e puntiamo all’indirizzo dell’interfaccia Web di NagVis:

http://ipserver/nagvis

Infine, dopo esserci loggati utilizzando le credenziali di default (admin/admin), possiamo modificarle ed installare delle immagini utili alla creazione delle nostre mappe attingendo da questo e quest’altro sito.

Il risultato finale sarà simile al seguente:

nagvis_vmwareIl post termina qui, alla prossima.