Recentemente mi è capitato di avere a che fare con un tool per il monitoraggio della rete (weathermap). Questo tool, affinchè riesca a monitorare il traffico che interessa le varie interfacce di uno switch o di un router, effettua banalmente delle query SNMP.
Ora, la versione di tale protocollo abilitata sui vari device è la 2, ergo, utilizzando snmpwalk posso interrogare l’agente (e i vari subagent) in esecuzione sul dispositivo di mio interesse semplicemente digitando:
snmpwalk -v 2c -c <community string> <ip del dispositivo> 1.3.6.1.2.1.2.2.1.1
Direte voi… cos’è quel numero strano in coda alla query? Ebbene, quello è l’OID (Object Identifier) relativo alle interfacce del Catalyst. Ogni OID viene generato a partire dal cosiddetto SMI (Structure of Management Information), che presenta una struttura “ad albero”. Per maggiore completezza, un esempio di SMI è riportato nella figura sottostante:
OID MIB 1.3 org 1.3.6 dod 1.3.6.1 internet 1.3.6.1.1 directory 1.3.6.1.2 mgmt 1.3.6.1.3 experimental 1.3.6.1.4 private 1.3.6.1.4.1 enterprises
mgmt.1.2.2.1.1